FILETTINO

FILETTINO

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A differenza degli altri centri dell’Alta Valle dell’Aniene, le origini di Filettino non possono riportarsi a età romana, o addirittura, con gli Equi, preromana. L’ipotesi più attendibile sulla sua fondazione, infatti, va ancor oggi ricercata nel periodo successivo alla caduta dell’Impero Romano e nelle conseguenze che tutto questo comportò, a cominciare dalle guerre sanguinose, dai saccheggi e dalle violenze di ogni genere, che spinsero molte popolazioni dei fiorenti centri sparsi nella campagna romana a cercare rifugio in luoghi difficilmente accessibili, e in particolare sulle montagne.

La fontana delle tre cannelle

E proprio dove la difesa era più facile, sul “Cotardo” (nome che deriva dal latino “costis arda”, rupe scoscesa), sorsero le prime abitazioni che, costrette ad adattarsi allo spazio particolare, esteso in lunghezza, ma limitato in larghezza, vennero costruite una dietro l’altra, “in fila”: da cui la probabile etimologia del nome del paese. Di Filettino, comunque, non si hanno notizie storiche fino all’inizio del secolo XI, quando papa Niccolò II rese noto un atto col quale sopprimeva l’antico vescovado di Trevi, per unire la stessa Trevi e gli altri paesi da essa dipendenti (fra cui, appunto, Filettino) alla diocesi di Anagni. A partire da tale momento, il nome di Filettino comincia a comparire con una certa regolarità nei documenti ufficiali, per lo più legato a quello di Trevi, con la cui storia resterà legata per parecchi decenni ancora.

Uno scorcio del centro storico

Attorno al 1297, il paese passa sotto la signoria dei Caetani, e in tale condizione resterà sino al 1602: in quell’anno, infatti, Papa Clemente VII unisce Filettino alla Camera apostolica, sottoponendolo così alle dipendenze dello Stato pontificio, che abbandonerà soltanto con l’annessione di quest’ultimo al Regno d’Italia, nel 1870.

La storia di Filettino non appare caratterizzata da avvenimenti particolari: quello ancor oggi più significativo è legato al ricordo della predicazione di San Bernardino da Siena, che pose sotto la sua protezione il piccolo paese a partire dal miracolo operato, secondo la tradizione, nel 1486, quando seppellì sotto una pioggia di ghiande di ferro una terribile banda di briganti che si apprestava a saccheggiare i pochi beni della popolazione.

Gli abitanti nel passato si sono dedicati ad una certa attività agro-silvo-pastorale, molti sono emigrati a Roma e nell’Agro Pontino, poiché inesistente era l’attività industriale, labile l’artigianato e strettamente collegato ai pochi bisogni interni.

Filettino vive oggi soprattutto di turismo e sulla relativa attività commerciale ad esso collegata, e l’anima di detta attività si propone soprattutto con gli sport invernali, l’escursionismo e lo sci alpino. Dalla planimetria del paese è evidente l’individuazione del primo nucleo urbano e il successivo sviluppo edilizio intorno alla fontana Caraffa e lungo la circonvallazione panoramica e in località Valle Granara.